La risposta al tuo commento

Ciao! Se stai leggendo questa pagina vuol dire che hai commentato a sproposito, oppure non sai qual è l’obiettivo delle cose di computer. Qualche tempo fa mi hanno chiesto “perché non rispondi a nessun commento che ti si fa?”

Non è vero che non rispondo. Il problema è che il 99,8% dei commenti che ricevo non sono rilevanti. Ecco una breve rassegna di quello che ricevo quasi tutti i giorni.

Livello 0: quello che insulta

Per sapere cosa faccio nella vita vai a questa pagina. Dopo aver letto attentamente, vai da uno psicologo e fatti curare.

Livello 1: quello che dice che è sbagliato

Il commentatore di livello 1 afferma che quello che dico è sbagliato. I suoi commenti iniziano quasi tutti con “veramente” o “in realtà”. Se pensi che sia sbagliato, sentiti libero di diventare un commentatore di livello 2 argomentando la tua risposta.

Livello 2: quello che corregge

Il commentatore di livello 2 è un livello 1 che però almeno argomenta la sua risposta.

Il problema del commentatore di livello 2 è che crede che le cose di computer siano rivolte a lui. Le cose di computer però sono contenuti dedicati a migliorare la vita digitale delle persone che hanno difficoltà con la tecnologia. Quelli a cui mi rivolgo:

  • Non hanno mai usato un computer o un cellulare, oppure li usano senza capire bene quello che stanno facendo
  • Hanno difficoltà a tenere in mano il mouse o a digitare sul cellulare
  • Non capiscono l’inglese
  • Oppure usano un computer tutti i giorni e parlano inglese ma gradiscono comunque spiegazioni semplici e chiare

Spesso si tratta di persone che si sentono tagliate fuori dal mondo della tecnologia. A volte si vergognano a chiedere aiuto, oppure hanno perso le speranze perché ogni volta che chiedono ad un esperto vengono trattate con sufficienza o ricevono spiegazioni tecniche con parole in inglese che non riescono a comprendere.

Io sono un divulgatore ed ho la necessità di farmi comprendere da tutti. Pertanto nella mia esposizione devo sacrificare la precisione per dare priorità alla comprensibilità. Per fartelo capire meglio, ecco un paio di definizioni che generano più spesso commenti indignati da parte dei più “tecnici”:

Un indirizzo IP è composto da 3 numeri separati da un puntino. È come l’indirizzo postale quando spedisci una lettera, solo che è per i computer.

Un server è un computer sempre acceso e sempre collegato ad internet, perché deve fornire un servizio ad altri computer.

Guarda ora una definizione di Wikipedia:

Un indirizzo IP (dall’inglese Internet Protocol address) è un numero del pacchetto IP che identifica univocamente un dispositivo detto host collegato a una rete informatica che utilizza l’Internet Protocol come protocollo di rete per l’instradamento/indirizzamento, inserito dunque nell’intestazione (header) del datagramma IP per l’indirizzamento tramite appunto il protocollo IP.

Leggendo una cosa del genere, molti non ci capiscono nulla! Non pretendo di essere superiore a Wikipedia, è solo che le mie definizioni non ambiscono ad essere corrette dal punto di vista scientifico.

Non ti piace quello che faccio? Pazienza, sono consapevole di non poter piacere a tutti. E comunque grazie: tutti i commenti che ricevo (anche quelli negativi) migliorano l’engagement e mi aiutano a raggiungere più persone.