Storia di Atari e della rivoluzione videoludica

Atari ha definito il concetto di console per videogiochi. Il mondo che conosciamo adesso non sarebbe lo stesso senza quest’azienda. Ben pochi però conoscono la storia di Atari e hanno coscienza dell’importanza che ha avuto nel panorama informatico.

Storia di Atari: il logo di Atari

Atari nasce dall’incontro tra Nolan Bushnell e Ted Dabney. I due si incontrarono nel 1969. Bushnell aveva una sfrenata passione per Spacewar, un videogioco che è da quasi tutti considerato il primo della storia (ed in ogni caso è tra i 10 più importanti di sempre). A quell’epoca non esistevano i PC (i Personal Computer). Si ritiene che il primo vero personal computer sia stato l’Apple II, inventato da Steve Jobs e Steve Wozniak nel 1982.

Spacewar girava su un enorme computer ancora custodito al MIT, il Massachussets Institute of Technology, una delle più importanti università del mondo. Il concetto di grafica su schermo è stato inventato all’MIT, tanto per intenderci. Dabney costruì il prototipo di una tecnologia che consentiva di muovere dei punti su uno schermo televisivo, e nacque Pong: un capostipite fondamentale di tutti i videogiochi moderni, perché ha gettato le basi della “fisica” (intesa come fisica nei videogiochi), ovvero delle procedure che consentono, ad esempio, di variare l’angolo di un oggetto (la pallina di Pong in questo caso) a seconda di dove essa venga colpita.

Storia di Atari: Pong

Atari (come già detto) ha inventato le console per videogiochi: la prima in assoluto è stata infatti l’Atari 2600. Questa console ha rappresentato lo standard industriale per 15 anni, dal 1977 al 1992, prima di venire definitivamente soppiantata da altre console come il Nintendo NES ed il SEGA Genesis.

Storia di Atari: un Atari 2600

La storia di Atari è segnata da incredibili successi ed incredibili fallimenti. Leggenda vuole che Atari seppellì diverse cartucce invendute, quasi tutte di Pac-Man e di ET l’Extraterrestre, a seguito delle numerose restituzioni da parte dei distributori che non erano riusciti a vendere i giochi, per via del crollo del mercato nel 1983. Atari esiste ancora, anche se è stata acquisita, frazionata, venduta e rinominata diverse volte.

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