Autenticazione a due fattori

Perché le banche si ostinano a chiedere 50mila codici, pin, puk, password e conferme sul cellulare? Come spiego nel mio manuale per principianti, si chiama autenticazione a due fattori e può oggettivamente essere un’enorme rottura di scatole, soprattutto per chi non è molto “tecnologico”. Però ti protegge in modo molto efficace. Ecco perché.

Per accedere ad un qualunque servizio (inteso come sito o app che ti offrono un servizio, ad esempio Facebook o la tua banca) viene richiesto un identificativo univoco dell’utente (di solito il tuo indirizzo email, visto che al mondo non ne esistono due uguali) ed una password. Le password di solito sono difficili da ricordare, quindi molta gente le annota in posti poco sicuri o le sceglie troppo facili da indovinare. Per questo vengono richiesti requisiti stringenti per l’accesso a servizi particolarmente critici. Se non sai come uscirne, qui trovi dei consigli per scegliere una password sicura.

L'autenticazione a due fattori serve ad evitare i requisiti stringenti delle password

L’autenticazione a due fattori prevede la password più un “fattore” aggiuntivo: un SMS di conferma, una notifica su un’app oppure un codice usa e getta. E’ palloso dover confermare ogni volta ma credimi: è terribilmente efficace!

La tua indipendenza digitale inizia qui

👇👇👇