È comoda un’intelligenza artificiale che fa i compiti, vero? Sicuramente si. Molti studenti usano ChatGPT per fare riassunti, scrivere testi o risolvere problemi matematici (anche se in quest’ultimo caso è più utile usare un’app specifica). Ecco tre motivi per cui è meglio non farlo.
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Primo motivo: i testi generati dall’intelligenza artificiale mancano completamente di personalità. Un professore sa riconoscere perfettamente lo stile di scrittura dei suoi studenti. Gli ci vorranno meno di 3 secondi per capire che quel testo non è “autentico”. Esistono anche dei software in grado di capire se un testo è stato generato da un’intelligenza artificiale o da un essere umano.
Secondo motivo: chatGPT sbaglia! C’è anche scritto nella sua homepage: “potrebbe generare informazioni scorrette”.

Di recente, un avvocato ha usato chatGPT per una causa legale. Purtroppo, ChatGPT si è inventato di sana pianta alcune sentenze. Oltre a perdere la causa, l’avvocato è stato sottoposto ad un provvedimento disciplinare. Ha affermato di non essere a conoscenza del fatto che i contenuti prodotti da ChatGPT potessero essere falsi.

Piccolo episodio che mi riguarda: l’ho usato per fare alcuni semplici conti delle spese mensili, ed ha sbagliato. Era solo un semplice lista di addizioni e sottrazioni ma ricontrollando ho scoperto che il totale non era corretto. ChatGPT sbaglia anche molto spesso a fare riassunti, o a tradurre o comprendere testi scritti in un’altra lingua.
Il terzo e più importante motivo è che usando un’intelligenza artificiale che fa i compiti, non si impara nulla. Io credo che la scuola si dovrebbe svecchiare di almeno 30 anni e sono anche fermamente convinto che molte materie (specialmente nei licei) andrebbero eliminate in tronco. Le cose che mi sono state più utili non le ho di certo imparate a scuola (e nemmeno all’università, se è per questo). Però devo riconoscere che imparare qualcosa di nuovo può anche essere noioso ma sarà sempre utile ad allenare la mente.
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