Kevin Mitnick è senza dubbio uno dei più pericolosi hacker di tutti i tempi. Mitnick ha inventato una tecnica di anonimizzazione su internet chiamata “spoofing”, ancora oggi molto usata. Possiede delle notevoli capacità nel campo dell’ingegneria sociale, ovvero in quella “disciplina” che consiste nell’ottenere informazioni da una persona senza il suo consenso, mediante un inganno.
Mitnick scelse il soprannome “Condor”, probabilmente perché fu ispirato dal film “i tre giorni del condor”, con Robert Redford, che narra le avventure di un agente segreto della CIA che si ritrova suo malgrado a dover sventare un complotto internazionale. Iniziò a sperimentare tecniche di hacking molto presto. A soli 12 anni stampava biglietti falsi, riuscendo a viaggiare gratis su alcuni autobus di linea.
All’età di 16 anni riuscì ad entrare nei sistemi informatici della DEC (Digital Equipment Corporation), un’azienda informatica americana a dir poco pionieristica. Con questo attacco, Mitnick riuscì a copiare l’intero software della DEC.
Fu rintracciato, arrestato e condannato ad un anno di carcere e tre di libertà vigilata. Non fece nemmeno in tempo ad uscire che subito hackerò i computer che gestivano la “posta vocale” dalla Pacific Bell ( un’importantissima compagnia telefonica americana) usando un trucco semplicissimo, basato sull’ingegneria sociale. Imparò il gergo dei dipendenti della Pacific Bell. Iniziò poi a telefonare a dei dipendenti della Pacific Bell, fingendosi lui stesso un dipendente, riuscendo così ad ottenere dei codici di accesso riservati. Grazie ad essi, acquisì di fatto il controllo completo di tutta la loro rete telefonica.
Ma l’attacco che lo stesso Kevin ricorda essere il più divertente in assoluto lo fece qualche tempo prima. Grazie ad una semplicissima radio portatile riuscì ad hackerare un McDrive, prendendo il controllo dell’altoparlante. Chi si avvicinava al McDrive credeva che fosse il personale a parlare. Quando si avvicinò un’auto della polizia, Kevin gridò: “Nascondete la cocaina!”
Oggi Kevin Mitnick è amministratore delegato di un’azienda che porta il suo nome e che si occupa di sicurezza informatica. Gli hacker, in fin dei conti, sono proprio questo: degli esperti di sicurezza informatica e programmazione. È anche autore di numerosi best seller internazionali che parlano di tecniche di persuasione ed hacking in generale.