Adobe acquisisce Figma

Mi hanno segnalato un articolo titolato (più o meno): “Adobe acquisisce Figma”. Nel messaggio mi si chiede di spiegare chi è Figma. Normalmente non tratto di questi argomenti nelle cose di computer, però non è la prima volta che mi chiedono chiarimenti su queste acquisizioni. Ne approfitto dunque per spiegarle in modo semplice.

Intanto, cos’è Adobe? È una storica casa di produzione di software (ovvero di programmi ed app) che avrai sicuramente sentito nominare. Il suo prodotto più conosciuto è senza dubbio Photoshop, che serve ad editare foto ed immagini in generale. Quasi tutti “scarichiamo Adobe” (abbreviazione di Adobe Reader) per leggere i file in formato PDF.

Cos’è invece Figma? È anch’essa una casa di produzione software, parecchio più recente, che offre un solo prodotto molto ben fatto: uno strumento che consente di progettare i prototipi delle interfacce grafiche (ovvero finestre, icone, tasti) in modo collaborativo (più persone possono contribuire allo stesso progetto).

Anche Adobe ha uno strumento che fa la stessa cosa: si chiama Adobe XD. Figma però svolge lo stesso compito in modo migliore, pertanto Adobe ha deciso di acquistare l’azienda. L’acquisizione ha lo scopo di integrare tutta la conoscenza e le idee di Figma all’interno di Adobe: un affare conveniente per entrambe le parti.

Come è nata Figma? Perché queste aziende informatiche di enorme successo nascono tutte negli Stati Uniti (e principalmente nella Silicon Valley, un’area vicino a San Francisco)? Semplicemente perché lì c’è una cultura imprenditoriale molto aperta alle nuove idee (al contrario di quanto avviene in Italia). Figma è stata un’azienda “startup” (“in fase di avvio”) cha ha ottenuto un finanziamento iniziale di 200 milioni di dollari.

Adobe ha acquisito Figma sborsando ben 20 MILIARDI di dollari (100 volte il valore del finanziamento iniziale). Non sono cifre assurde per operazioni del genere: devi vederla dal punto di vista dei maggiori ricavi che Adobe otterrà nel tempo grazie a Figma. E non è nemmeno la prima volta che un pesce molto grosso ne acquista uno più piccolo, che riesce a fare qualcosa meglio lui. Ti basti pensare a Google, che nel 2006 ha acquistato YouTube per 1,65 miliardi di dollari, o a Facebook, che nel 2014 ha acquistato WhatsApp per la cifra record di 19 miliardi di dollari.