Cosa sono le easter eggs?

Un lettore mi ha inviato un messaggio via Facebook. Ha notato che nella sezione “filtri” di GIMP, un ottimo programma alternativo a Photoshop, compare la voce di menu “esercizi per capre”. Mi ha giustamente chiesto che cosa voglia dire. Ebbene, si tratta di una specie di scherzo dei programmatori, in gergo “easter egg”. Cosa sono le easter eggs, di preciso?

Messaggio in cui mi chiedono cosa sono le easter eggs

“Easter Egg”, tradotto letteralmente dall’inglese, significa “uovo di pasqua”. Nel gergo dell’informatica, le “easter eggs” rappresentano contenuti aggiuntivi, molto spesso insoliti, assolutamente innocui, che vengono inseriti dai progettisti e dagli sviluppatori di un software per puro divertimento. Ultimamente si usano anche per cercare di far diventare virale un prodotto (non necessariamente un software), sfruttando l’effetto sorpresa ed il passaparola.

Una easter egg all'interno del programma GIMP

La prima easter egg della storia comparve nel 1979 all’interno del videogioco “Adventure”, pubblicato da Atari per la console Atari 2600. Si tratta di un gioco molto semplice, se confrontato coi giochi moderni: un personaggio rappresentato da un quadrato deve muoversi all’interno di un mondo contente stanze, castelli e labirinti. Il suo scopo è collezionare degli oggetti, evitando di farsi uccidere da alcuni draghi che lo inseguono.

Schermata del gioco "Adventure" per Atari 2600

Per trovare lo “scherzetto” lasciato dai programmatori, è necessario impostare il livello di difficoltà 2 o 3 (quello massimo) e recuperare il “Gray Dot” (“punto grigio”) dalle catacombe del “Black Castle” (“castello nero”). Ci si ritroverà in una stanza in cui compare la scritta “Created by Warren Robinett”, l’autore del gioco.

Stanza con easter egg all'interno del gioco "Adventure" per Atari 2600

Pare che la presenza dell’easter egg sia stata tenuta nascosta a tutti, persino ad Atari, che se avesse scoperto lo scherzo avrebbe potuto licenziare Robinett: all’epoca la memoria delle cartucce era molto limitata e la stanza extra richiedeva un 5% extra di spazio. Dopo che Robinett lasciò l’Atari, non resistette ed inviò una lettera ai suoi ex capi, informandoli di aver trovato uno “scherzo strano” all’interno del suo gioco. Da quel momento in poi fu coniato il termine “easter egg”, probabilmente un richiamo alle sorprese delle uova di pasqua.

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