Ethical Hacker: che vuol dire?

Ho ricevuto una richiesta di cosa di computer da Lulù (la prima persona a chiedermi esplicitamente di non cancellare il suo nome, visto che mostro sempre il messaggio o il commento ricevuto da chi mi chiede qualcosa). Cosa vuol dire Ethical Hacker?

Messaggio in cui mi si chiede cosa sono gli ethical hacker

Gli hacker, nell’immaginario collettivo, sono spesso considerati come dei delinquenti senza scrupoli. Dei veri e propri geni del computer che usano le loro abilità tecniche per cercare di truffare il prossimo. Ed in parte è proprio così: gli hacker sono generalmente (ma non sempre) informatici di altissimo profilo tecnico, che sono in grado di entrare in un sistema informatico senza averne il permesso, oppure di manipolare un programma senza possederne il codice sorgente.

Le tecniche di “hacking”, ovvero quelle usate per cercare di forzare un sistema o un software, sono solo tecniche. Esattamente come per le armi da fuoco, possono essere usate sia a fin di bene che per scopi malevoli. Gli hacker che usano queste tecniche per scopi malevoli vengono chiamati anche “black hat”. Quelli che invece le usano per scopi benevoli vengono chiamati “white hat” oppure “ethical hacker”, ovvero (più o meno) “hacker etici”, ovvero dotati di una certa etica professionale.

Cosa potrà mai fare di buono un hacker? Moltissime cose! Gli hacker non sono altro che esperti di sicurezza informatica. Le loro competenze servono a rendere sicuri i sistemi informatici, effettuando ad esempio delle simulazioni di attacco, oppure tentando loro stessi di penetrarli per verificarne la sicurezza. Il loro “codice etico” (che non è scritto da nessuna parte, visto che non esiste un corrispondente ordine professionale che li rappresenti) prevede, ad esempio:

  • Discrezione
  • Affidabilità
  • Di non danneggiare i sistemi altrui senza autorizzazione
  • … ed altre regole che potrai facilmente immaginare da solo

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