Un uomo, Jeff West, assassino di sua moglie, Kat West, è stato incastrato dai dati del suo iPhone. Per l’esattezza dai dati dell’app “salute”. L’app “salute” è preinstallata con ogni iPhone. E’ inclusa nel sistema operativo (iOS) ed esegue un monitoraggio costante della salute dell’utente. In particolare, misura il numero di passi e le distanze percorse a piedi ed in auto, allo scopo di suggerirti quando alzarti, quando fare attività fisica eccetera. Monitora anche i battiti cardiaci (purché tu abbia al polso un Apple Watch). Oltre ad essere preinstallata è anche già attiva, da subito ed in maniera costante. Quindi molte persone che usano un iPhone non sanno nemmeno di averla.

Jeff West aveva riferito alla polizia che la moglie era ubriaca e che lui stava riposando in camera da letto. mentre la moglie cadeva a terra in cucina. Una storia poco credibile visto che la donna aveva una ferita alla testa riconducibile più che altro ad un trauma cranico da corpo contundente. Jeff però è stato incastrato dai dati del suo iPhone.
L’analisi forense non è bastata a smentire la versione dell’uomo. La polizia ha sequestrato il cellulare a Jeff, ed analizzando i dati dell’app “salute” hanno subito visto che nel momento in cui la vittima stava morendo, lui non stava affatto dormendo: la conta dei passi e degli spostamenti lo smentivano nettamente.
Una conclusione felice di una brutta storia, che però deve anche spingerti a riflettere sulla tua privacy. Questa storia è l’esempio lampante di come ormai i dispositivi che usiamo ogni giorno ci spiino in modi assolutamente non scontati ed in molti casi imprevedibili. Anche se non sei un assassino ti conviene sempre tenere i tuoi dati al sicuro. Purtroppo ci sono anche casi in cui i dati non vengono interpretati in maniera corretta. Pertanto fai attenzione: fai un checkup di privacy approfondito e ricorda sempre che i tuoi dati sono cose molto preziose!