VPN vs proxy: cosa sono, qual è la differenza

Qual è la differenza VPN VS proxy? Sono concetti spesso confusi. La confusione nasce dal fatto che sono entrambi servizi schematicamente identici ma che possono avere scopi molto diversi.

Quando ti colleghi ad internet il tuo “provider” (l’azienda che ti dà la connessione) ti assegna un indirizzo IP: 4 numeri separati da puntini. Questo è un dato molto sensibile: da esso è possibile capire sin da subito moltissime cose, ad esempio il luogo da cui ti colleghi. Per verificarlo tu stesso, vai sul sito InfoByIP: potresti restare stupito dalla quantità di informazioni che possono essere ricavate da questi numerini.

Proxy significa “intermediario”: tu ti colleghi al proxy e lui fa da tramite col resto della rete. In questo modo il tuo IP verrà mascherato: i siti a cui ti colleghi vedranno l’IP del proxy invece che il tuo. I proxy di solito non servono a proteggere la privacy: vengono usati tantissimo nelle reti aziendali per impedire ai collaboratori di visitare siti dannosi o inutili per il loro lavoro.

Una VPN, a livello schematico, funziona allo stesso modo di un proxy ma con delle differenze sostanziali. La principale è che essa sottopone i dati a cifratura. Spiegato breve e semplice, vuol dire che solo tu e la VPN potete leggere i dati che vi scambiate, e nessun altro. Nemmeno il provider. Ed infatti sono molto usate anche per eludere blocchi e censure, oltre che per far finta di collegarsi da un altro paese.

VPN VS Proxy

La differenza VPN VS proxy è tutta qui: semplificando molto il concetto, puoi vedere la VPN come un proxy che fa la cifratura del traffico di rete. Si, le VPN sono legali. NON lo sono solo in paesi non esattamente democratici, tipo la Corea del nord di Patatone o la Bielorussia di Lukashenko. Se mai vieteranno le VPN in Italia, inizia a preoccuparti.

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