Mi hanno chiesto di spiegare che vuol dire Telnet. Per capirlo per bene bisogna avere un’idea sommaria di come funziona Internet ed anche della sua storia. Andiamo con ordine.
Internet è una rete mondiale di computer. È fondamentalmente un’infrastruttura che consente agli elaboratori (PC, smartphone, tablet, eccetera) di comunicare tra loro, ovvero di scambiarsi dei dati. Internet offre i cosiddetti “servizi“. Ad esempio, la posta elettronica e WhatsApp sono servizi che consentono a due computer di scambiarsi messaggi, anche se sotto forme diverse.
I primi computer mai creati erano dei mostri enormi che occupavano intere stanze. All’epoca esisteva una netta distinzione tra l’elaboratore “centrale” (quello che eseguiva i programmi) ed i “terminali”, che erano poco più di una tastiera ed un monitor. I terminali si collegavano a distanza all’elaboratore centrale e gli chiedevano di fare qualcosa (ovvero di eseguire un programma).
Per far si che due elaboratori riescano a parlare tra loro, è necessario che seguano un determinato “protocollo”, ovvero un insieme di regole condivise. Ecco che vuol dire Telnet: è un protocollo di rete che fornisce un supporto generalizzato alla comunicazione remota. La sua definizione risale al 1973, pertanto è stato pensato per connettere i terminali agli elaboratori centrali. Però è “bidirezionale”: consente la comunicazione in entrambe le direzioni.
Con telnet è possibile trasmettere unicamente caratteri (o meglio, byte). Può essere anche visto come un servizio Internet di trasmissione di testi. Non offre nessuna cifratura dei testi inviati (la crittografia è stata applicata alle telecomunicazioni solo parecchi anni dopo). È talmente basilare che qualunque altro servizio internet può, in teoria, essere costruito su di esso. Telnet è decisamente obsoleto: viene usato occasionalmente solo per “parlare” con altri servizi più evoluti, allo scopo di verificarne il corretto funzionamento.