Firewall cos’è, spiegato semplice?

Cos’è un firewall? Me lo avete chiesto ed effettivamente non ne avevo mai parlato. Rimedio subito!

Tanto per cominciare vediamo di capire cos’è una rete informatica. Detta nel modo più semplice possibile, è un insieme di computer tra i quali esiste un collegamento. Per “computer” intendo qualunque dispositivo capace di eseguire programmi o app (ad esempio portatili, tablet, PC e smartphone). Il collegamento può essere effettuato tramite degli appositi cavi oppure utilizzando delle onde radio. Nell’ultimo caso si dice che sono collegati in modalità “wireless” (“senza fili”, letteralmente).

Le reti sono state concepite per consentire ai computer di “parlarsi” (ovvero di scambiarsi dei dati) in modo collaborativo. Poi la tecnologia ha avuto un enorme successo, con la progressiva digitalizzazione, e le reti sono diventate un fenomeno di massa. E quando arriva la massa arrivano anche i problemi, si sa! Nel tempo sono stati sviluppati virus e tecniche di attacco sempre più sofisticate, che hanno richiesto contromisure a loro volta sofisticate.

Una di questa contromisure è appunto il firewall. Letteralmente significa “muro di fuoco”. In informatica il termine indica un dispositivo o un programma che protegge una rete informatica da attacchi, intrusioni e virus.

Firewall cos'è: una rappresentazione schematica

Per capire ancora meglio cos’è un firewall, ecco un brevissimo ed assolutamente incompleto accenno a come funziona internamente. Una delle tecniche usate dai firewall per rilevare gli attacchi è l’analisi del traffico. In pratica, lui guarda quello che cerca di entrare nella rete e applica delle “euristiche” (stime) per tentare di capire se c’è qualcosa che non va.

Un’altra tecnica si chiama “packet inspection” (ispezione dei pacchetti): consiste nell’analisi approfondita del contenuto del traffico per tentare di capire se può risultare pericoloso o meno. Il termine “pacchetto” viene usato perché nelle reti informatiche i dati non vengono trasmessi “per intero”, ma “spezzettati” in unità più piccole che si chiamano appunto “pacchetti” (“datagram” in inglese).

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